Ictus

L'ictus cerebrale è la principale causa di disabilità in persone adulte. I sintomi sono dovuti alla perdita transitoria o permanente di determinate funzioni cerebrali e dipendono dalla localizzazione del danneggiamento strutturale all'interno del sistema nervoso centrale, causato da una riduzione del flusso sanguigno (ischemia, infarto, 90% dei casi) o dalla rottura di un vaso sanguigno (emorragia, 10% dei casi).

Ad un anno circa dall'evento acuto, un terzo circa dei soggetti sopravviventi ad un ictus - indipendentemente dal fatto che sia ischemico o emorragico - presenta un grado di disabilità elevato, tanto da poterli definire totalmente dipendenti.

L'incidenza dell'ictus aumenta progressivamente con l'età raggiungendo il valore massimo negli ultra ottantacinquenni. Si calcola che l'evoluzione demografica, caratterizzata da un sensibile invecchiamento, porterà in Italia - se l'incidenza dovesse rimanere costante - ad un aumento dei casi di ictus nel prossimo futuro.

In Italia:

ogni anno si verificano 196.000 ictus, di cui l'80% sono nuovi episodi (157.000) e il 20% recidive, che colpiscono soggetti già precedentemente affetti (39.000);

nei nuovi casi di ictus, di cui il 20% circa muore entro il primo mese successivo all'evento, il 30% entro l'anno, mentre il 30% dei sopravvissuti si ritrova con esiti gravemente invalidanti;

il numero di soggetti che hanno avuto un ictus e sono sopravvissuti, con esiti più o meno invalidanti, è pari a circa 913.000;

Il 75% dei casi si verificano oltre 65 anni;

il tasso di prevalenza di ictus nella popolazione anziana (età 65-84 anni) è del 6,5%, leggermente più alta negli uomini (7,4%) rispetto alle donne (5,9%).

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